Gv 12,42-43

« Tuttavia, anche tra i capi, molti credettero in lui, ma, a causa dei farisei, non lo dichiaravano, per non essere espulsi dalla sinagoga.
Amavano infatti la gloria degli uomini più che la gloria di Dio.»


Dopo aver detto poc'anzi che, in generale, i Giudei “non credevano in lui (Gesù)” (Gv 12,37)... adesso Gv precisa “Tuttavia, anche tra i capi, molti credettero in lui”, ed i lettori di questo Vangelo possono per esempio pensare a Nicodemo (cfr. Gv 3,1; Gv 7,50) o anche a Giuseppe di Arimatea, che incontreremo tra non molto (Gv 19,38).
In questo modo l'evangelista chiarisce quanto già abbiamo rilevato durante la lettura di Gv 12,40, e cioè che “l'accecamento degli occhi” e “l’indurimento dei cuori” operati da Dio vanno intesi come una sua presa d'atto della scelta fatta da quanti hanno rifiutato la sua divina Luce... e non devono invece essere interpretati nel senso di una sua decisione unilaterale, che non tenga conto della libertà degli esseri umani.
Infatti, tra questi ultimi c'è anche chi decide di credere in Cristo, com'è il caso di molti capi dei Giudei... che però non dichiaravano questo loro credo per non essere espulsi dalla Sinagoga.
In tal modo, questi credenti “timorosi” dimostrano di preferire l'onorabilità sociale conferita dal “mondo”*, all'unico “onore” che spiritualmente conta: la gloria che Dio riconoscerebbe loro, se avessero il coraggio di confessare apertamente la fede in Gesù.

Segue: Gv 12,44

* Vedi nel Glossario la voce "Mondo"