Gv 12,44

« Gesù allora esclamò: "Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato;»

A partire da questo versetto, inizia l'esclamazione con la quale Gesù pone fine al cosiddetto “Libro dei Segni” (Cap.1-12).
Come per controbilanciare il peso sia dell'incredulità (Cfr.Gv 12,37), sia dell'atteggiamento di chi crede ma non ha il coraggio di testimoniare la propria fede (Cfr.Gv 12,42)... l'evangelista narra un breve discorso con il quale Gesù ripropone i tratti essenziali del suo messaggio.
Gv inizia con il dire che Gesù... esclamò... ed il fatto che l'evangelista usi il termine greco ekraxen (“gridare”) che già era stato utilizzato in precedenza, quando Gesù aveva proclamato di essere l'Inviato di Dio (Gv 7,28) e la Sorgente di acqua viva (Gv 7,37)... fa sì che questo brano si presenti come un discorso di rivelazione.
Con la prima frase... “Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato”... Gesù sottolinea che in Lui, in quanto Inviato, è di fatto presente il mandante, cioè Dio (Cfr. 6,38 ss.46; 7,18.28; 8,18.26.29.42).

Segue: Gv 12,45