Gv 2,8

« Disse loro di nuovo: "Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto". Ed essi gliene portarono.»

Adesso Gesù si rivolge nuovamente ai servitori, dicendo loro: "ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto"... cioè alla figura a cui competeva il ruolo importante di verificare che durante i giorni dello svolgimento della festa non venissero mai meno le provviste.
Ad una prima lettura, appare strano il fatto che proprio l'incaricato alla sorveglianza delle provviste non si sia accorto della mancanza di vino.
Senonché, tornando al piano della lettura simbolica, si può osservare che Gv indica questo direttore del banchetto usando un vocabolo greco... “architriklinō”... le cui iniziali corrispondono a quelle del termine greco archièreus, che designa il Sommo sacerdote.
Anche attraverso i termini utilizzati, l'evangelista lascia così trasparire un parallelismo:
Così come colui che dirige il banchetto non si è preso cura di evitare che venisse a mancare il vino... il Sommo sacerdote, e con lui i capi religiosi del popolo, non si sono preoccupati del fatto che nel rapporto tra l'uomo e Dio sia venuta a mancare la gioia... a causa di una pratica soltanto esteriore delle Legge mosaica.
Intanto, come Maria li aveva invitati a fare (Gv 2,5), i servitori seguono pari pari le indicazioni di Gesù: ed essi gliene portarono.

Segue Gv 2,9