Gv 6,55

« Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.»

Con questa ulteriore sottolineatura, Gesù rimarca il fatto che la sua carne ed il suo sangue sono i “veri” alimenti di cui l'essere umano ha bisogno.
La parola greca usata da Gv... alēthēs (vero, vera)... oltre al senso “normale” di designare ciò che è vero in opposizione a ciò che è immaginario o falso, può avere anche un altro significato: quello di indicare ciò che è pienamente reale in quanto appartenente alla Realtà di Dio, in opposizione a ciò che appartiene alla dimensione terrestre, e pertanto non può mai essere vero in assoluto.
Offrendo Sé stesso Gesù offre il “cibo” assolutamente vero, perché quanti credono pienamente in Lui... nutrendosi pertanto del suo corpo e del suo sangue... assimilano la Vita divina che Lui stesso è.
E' in questo senso che Gesù, il “Pane disceso dal cielo” (cfr.Gv 6,58), è il “cibo” superiore alla manna mangiata dagli Ebrei nel deserto, la quale era un alimento dato da Dio per alimentare la vita terrestre.
Lui invece è il “nutrimento” che, appartenendo al Regno di Dio, è pienamente reale... alimento dell'unica vita che è vera in assoluto: quella eterna*.

Segue: Gv 6,56

P.S. - Riguardo alla lettura sacramentale di questo brano, vedi “Nota esegetica su Gv 6,53-58", e "La questione eucaristica" (in Gv 6,59).

* Vedi la voce "Vita eterna" nel glossario