Gv 15,9

« Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.»

Nelle parole di Gesù, il simbolismo della vigna lascia adesso il posto alla Realtà che ne sta alla base: l'amore, di cui il Padre è l'eterna Sorgente.
Il Padre ha amato il Figlio comunicandoGli la sua stessa capacità d’amore e, allo stesso modo, anche il Figlio comunica, a quanti Lo accolgono, la forza d’amore ricevuta dal Padre.
La precedente espressione “rimanete in me” (Gv 15,4), diventa adesso “rimanete nel mio amore”,  nel senso che non si tratta più soltanto di dimorare nella fede in Gesù ma, ancor di più, di vivere nell'amore ricevuto da Lui e proveniente dal Padre.
L'amore che i discepoli di Cristo praticano sulla terra è dunque di origine divina: è l'amore che fluisce dal Padre al Figlio, e dal Figlio ai Suoi discepoli.
Restare nell'amore di Gesù significa raggiungere la vera grandezza divina, che non si concretizza nell'essere serviti, bensì nel porsi volontariamente al servizio degli altri, come Gesù ha simbolicamente esemplificato nel rito della lavanda dei piedi (Cfr. Gv 13,5ss).

Segue: Gv 15,10