Gv 14,13-14

« E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio.
Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.»


Rivolgendosi ai discepoli, Gesù ha appena promesso che quanti crederanno in Lui potranno compiere delle opere addirittura “più grandi” (Gv 14,12) delle sue… e questa possibilità è strettamente collegata all'ulteriore promessa che Lui qui rivolge a loro: qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò.
L'espressione nel mio nome evidenzia come il legame che unisce i discepoli al Figlio sia il presupposto in forza del quale qualunque cosa Gli chiederanno, Gesù “la farà”.
La successiva precisazione... “perché il Padre sia glorificato nel Figlio”... sta a significare che Lui si sta riferendo alle opere che daranno seguito alla sua missione di “glorificare” Colui che Lo ha inviato (Cfr. Gv 13,31-32), cioè quelle che il Padre Gli ha “dato da compiere” (Gv 5,36; Cfr. Gv 10,25; Gv 17,4).
A questo specifico ambito va ricondotto anche il termine qualunque, che non deve pertanto essere inteso come se fosse riferito a qualsiasi altra richiesta, di carattere personale, che un credente potrà presentarGli.
Gesù sta in sostanza dicendo che, dopo la sua Glorificazione, Egli continuerà ad agire in favore dell'umanità attraverso le opere dei credenti che saranno uniti a Lui.
In questo modo, i cristiani svolgeranno un'attività della quale Gesù stesso sarà il vero Autore, e loro i suoi strumenti… ed in questo modo essi accederanno alla “Vita eterna”*, realizzando l'unione con il Figlio e, attraverso di Lui, con il Padre.

Segue: Gv 14,15

* Vedi nel Glossario le voci:
“Glorificazione”
“Inabitazione”
“Vita eterna”