Gv 17,23

« Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.»

Dicendo “Io in loro e tu in me”, Gesù prega perché i discepoli siano perfetti nell'unità con Lui e, attraverso di Lui, con il Padre... e ciò si realizzerà mediante la pratica, da parte loro, del “comandamento nuovo” (Gv 13,34) dell'amore.
Sarà questo il modo in cui essi manifesteranno l'unità che, a quel punto, sarà anche un “segno” che risponderà ad una duplice finalità:
Che “il mondo conosca – dice Gesù al Padre - che tu mi hai mandato...
e che li hai amati come hai amato me”.
Sarà infatti l'amore vicendevole che i discepoli di Cristo sapranno esprimersi l'un l'altro, che li renderà riconoscibili agli occhi del mondo, perché si faranno essi stessi “rivelazione” dell'amore divino (Cfr. Gv 13,35)...
Così, con gli atti concreti della propria esistenza, essi daranno anche testimonianza che il loro Maestro, il Cristo, è stato veramente inviato dal Padre quale suprema espressione del suo amore per il mondo (Gv 3,16).
In questo specifico caso il termine mondo designa dunque la parte di umanità potenzialmente ricettiva a questa  testimonianza operata dai discepoli di Cristo.

Segue: Gv 17,24

P.S. - Conformemente alla peculiare concezione giovannea definita dai teologi “inabitazione”, il fatto che i discepoli di Cristo possano essere “perfetti nell'unità”... diventando così essi stessi “rivelatori” di Dio... va intesa in questo senso:
Il Padre, attraverso il Figlio, accoglierà nel suo amore coloro che crederanno pienamente in Gesù (cfr. Gv 16,27)... i quali saranno così “perfetti nell'unità” proprio perché “colmati” dall'amore del Padre.
Detto in altri termini: attraverso Gesù, che è “uno” con il Padre, i discepoli entrano nell'unità di Dio, realizzando la piena comunione con Lui.
In questo modo, l'unità nell'amore così realizzata dai discepoli di Cristo, costituirà un'ulteriore “rivelazione” dell'amore del Padre per il Figlio e per quanti Gli credono.

Vedi nel Glossario le voci:
“Inabitazione”
“Mondo”