Gv 5,45-46

« Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza.
Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me.»


Riferendosi all'insieme delle Scritture, Gesù si rivolge ai Giudei dicendo loro che non sarà Lui ad accusarli davanti al Padre ... bensì Mosè, nel quale riponete la vostra speranza.... a significare che il grande profeta ebraico, che ha trasmesso al suo popolo la Torà, accuserà coloro che non sapranno cogliere dal Testo Sacro il contenuto... ovvero che egli (Mosè) ha scritto di me (Gesù).
Ciò ovviamente non vuol dire che Mosè abbia scritto espressamente di Gesù, o abbia parlato del rapporto che Lui, in quanto Figlio, ha con il Padre...
Significa invece che le Scritture, autenticamente comprese, avrebbero dovuto permettere a quei Giudei di rendersi conto che Gesù è il Messia promesso da Mosè (Cfr. Deut 18,18-19)... ed è questo il motivo per cui Lui dice loro Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me.
E' qui significativo osservare come... dopo che inizialmente erano stati i Giudei ad imputare a Gesù di trasgredire la Legge di Mosè agendo di sabato (Cfr. Gv 5,15-18)... adesso le parole di Gesù hanno capovolto la situazione:
Ad essere accusati da Mosè sono proprio loro, i Giudei, perché non credono alla testimonianza che lui ha dato a Gesù nelle Scritture.

Segue: Gv 5,47