Gv 5,35

« Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.»

Lasciando trasparire un'allusione al passaggio veterotestamentario in cui il maestro gerosolimitano di sapienza Ben Sira scrive “Allora sorse Elia profeta, come un fuoco; la sua parola bruciava come fiaccola” (Sir.48,1)... Gesù si riferisce qui al Battista dicendo che Egli era la lampada che arde e risplende.
Nelle Sue parole si intravvede così un riferimento al fatto che Giovanni ha svolto il ruolo di Elia (Cfr. Lc 1,17), cioè del profeta che nell'attesa del popolo di Israele avrebbe dovuto tornare sulla terra per precedere e preparare il “giorno del Signore” (Cfr. Ml 3,23).
Queste parole di Gesù confermano peraltro ciò che Gv già ci aveva detto nel Prologo, quando aveva scritto che il Battista “non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce” (Gv 1,8)... pur se evidentemente i Giudei non avevano compreso il significato della missione del Precursore, tant'è vero che Gesù precisa: voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
In effetti... essi avevano inizialmente intuito il rilievo di quell'uomo ispirato che predicava e battezzava sulle rive del Giordano, al punto che... per esempio... nella tradizione sinottica si legge “tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta” (Mc 11,32).
Però... a distanza di poco tempo il “fuoco di paglia” di quell'iniziale entusiasmo si era ormai spento ed adesso i Giudei, avendo già “archiviato” la figura del Battista nel passato, non si rendono conto che nel loro presente stanno invece vivendo la “verità” (Gv 5,33) alla quale il Battista ha dato testimonianza.

Segue: Gv 5,36