Gv 8,56

« Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia".»

Applicando a Sé stesso l'espressione “il giorno di Yhwh”, che nell'Antico Testamento (cfr. per es.Am 5,18+) era riservata a Dio, qui Gesù si riferisce al Patriarca dell'Ebraismo dicendo che "Abramo... esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia”.
In questo modo, Gesù presenta Sé stesso come l'oggetto della promessa che Dio aveva fatto ad Abramo e, conseguentemente, anche la reale ragione della sua gioia.
Questa era scaturita dal fatto che Isacco era il figlio ormai insperato... vista la veneranda età del Patriarca... ma anche perché Isacco costituiva la “figura” della salvezza di cui avrebbero potuto beneficiare lui e l'intero popolo dell'Alleanza... destando in Abramo la speranza nel “giorno del Messia”.
Isacco venne chiamato così proprio per la gioia che suscitava... ed adesso è Gesù che, ai discendenti di Abramo, si mostra come l' "Isacco spirituale" donato da Dio.
Nella prospettiva di questo Vangelo il “giorno del Figlio dell'uomo”... che la tradizione sinottica  (Cfr.Lc 17,24) colloca nel futuro... è già cominciato (Cfr. Gv 1,51), a determinare quel concetto teologico tipicamente giovanneo che gli studiosi definiscono “Escatologia attuale”*.

Segue: Gv 8,57

* Vedi la voce "Escatologia attuale" nel Glossario.