Gv 8,52-53

« Gli dissero allora i Giudei: "Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: 'Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno'.
Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?".»

Di fronte a delle parole che sembrano per loro assurde, visto che le intendono esteriormente, come se Gesù stesse parlando a loro di una interminabile vita terrena (Gv 8,51)... i Giudei Gli dicono: sappiamo che sei indemoniato.
Ai loro occhi... soltanto un pazzo posseduto dal demonio può contraddire la legge naturale della morte fisica, che attende ineluttabilmente ogni essere umano.
Infatti gli dicono: « Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: "Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno"»
E' dunque evidente che... avendo inteso le parole di Gesù in un senso letterale... l'insensatezza che vi colgono li porta a porGli una domanda provocatoria: Saresti tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto?
Il loro intento è quello di portare Gesù a bestemmiare... come, secondo la loro mentalità, Lui farebbe se adesso si dichiarasse superiore ad Abramo, attribuendosi apertamente una dignità divina.
La successiva domanda di questi Giudei è infatti “Chi credi di essere?”, perché loro ritengono che la pretesa di Gesù... di sottrarre gli esseri umani alla morte grazie alla sua parola... invada uno spazio riservato a Dio, cioè al Vivente che è l'eterna Sorgente della Vita al quale... e soltanto a Lui... loro riconoscono il potere di vivificare.

Segue: Gv 8,54-55