Gv 6,45

« Sta scritto nei profeti: E tutti saranno istruiti da Dio. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me.»

Ad esplicitare ulteriormente le precedenti parole con le quali Gesù ha affermato che si avvicinano a Lui coloro che sono “attirati” dal Padre (cfr. Gv 6,44), appare qui una citazione della Scrittura, e precisamente un passo di Isaia tratto dalla “Bibbia dei settanta” (Is 54,13) al quale riconduce il vocabolo istruiti (in greco “didaktoi”).
Senonché... mentre il profeta aveva parlato dei soli “Figli d'Israele”... qui compare invece un tutti che fa capire come Gesù stia parlando della volontà salvifica del Padre rivolta all'umanità intera... e dunque viene ulteriormente sottolineato come dipenda dalla libertà di ciascun essere umano farsi “calamitare” ... oppure no... verso Gesù.
E' in relazione a questa realtà che Lui poi aggiunge anche Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me.  
Chiedendosi in cosa esattamente consistano questo “ascoltare” e questo “imparare”, è necessario prendere in considerazione due fondamentali scenari:
Il primo riguarda coloro che, conoscendo le Scritture di Israele, hanno la possibilità di accogliere in profondità il messaggio divino che vi è contenuto, trovandosi così ad essere “attirati” naturalmente verso Gesù... che di queste Scritture è il compimento.
Il secondo riguarda coloro che, trovandosi al di fuori della tradizione giudaica, se comunque si orientano verso la Luce del Verbo che sin dall'alba dei tempi illumina l'ovunque di questa dimensione, di fatto possono essere anch'essi “calamitati” verso il Cristo (vedi lettura di Gv 1,11 ; lettura di Gv 1,12 ; lettura di Gv 1,14c ).

Segue: Gv 6,46