
Con questa sua nota di commento, l'evangelista precisa che l'intervento di Giuda non è motivato da ragioni altruistiche… come se lui veramente pensasse che sarebbe stato meglio donare ai poveri il denaro usato per acquistare quel prezioso unguento di nardo (cfr. Gv 12,5; Mc 14,5; Mt 26,9)... bensì dal fatto che lui era un ladro.
Poi, in aggiunta a questo rilievo sull’umana bassezza di colui che tra poco si rivelerà come il traditore (Cfr. Gv 13,21s; Gv 12,4), Gv aggiunge anche una nota ignota alla tradizione sinottica, ovvero che tra i discepoli Giuda era il tenutario della cassa comune (cfr. Gv 13,29).
Segue: Gv 12,7