Gv 1,10

« Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. »

Nel breve volgere di una frase, il termine "mondo" è qui utilizzato con due significati ben distinti:
Dapprima designa il creato con gli esseri viventi che vi abitano, ovvero tutto ciò che è stato fatto per mezzo di lui (il Verbo)...
Subito dopo "mondo" sta invece a significare le “tenebre” che si oppongono alla “Luce” divina.
In quest'ultima accezione Gv pone dunque il termine mondo all'interno di una visione dualista, che non è evidentemente da intendere in un senso metafisico... come se il  creato fosse in sé sbagliato... quanto invece in un senso morale, in relazione al fatto che le “creature”, provviste di libertà, hanno anche la possibilità di non accogliere il disegno provvidenziale di Dio nei loro confronti.
Come vedremo, il tema del mancato riconoscimento dell'azione divina verrà più volte ripreso da Gv nel corso di questo Vangelo... ma ciò non toglie che, comunque... al di là del paradossale rifiuto che gli esseri umani possono aver opposto alla Luce divina... “le tenebre non l'hanno vinta (la Luce)”(Gv 1,5).
Pur se l'evangelista qui non lo dice ancora chiaramente, in seguito lui ci farà comprendere che uno dei principali motivi per cui il mondo non lo ha riconosciuto (il Verbo), è individuabile nel fatto che i rappresentanti dell'istituzione religiosa... che pretendevano di essere gli unici in grado di far conoscere la volontà di Dio... in realtà la ignoravano, e così erano di ostacolo alla possibilità che i credenti riconoscessero la Luce spiritualmente vitale del Logos divino.

Segue Gv 1,11

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