Gv 18,36

Rispose Gesù: "Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù".

Diversamente dal “regno di Dio” (In greco “basilean tou Theou”) di cui Gesù aveva parlato a Nicodemo riferendosi, in quel caso, alla vita eterna (Cfr. Gv 3,3)... il mio regno di cui Gesù sta qui parlando, è la sua regalità di Figlio inviato dal Padre.
Essendo di provenienza divina, questa sua “dignità regale” non è di questo mondo tant'è vero – dice Gesù - che i suoi servitori non hanno combattuto al momento del suo arresto.
Però, questa sua regalità divina non va neppure considerata estranea al mondo perché, anzi, la sua funzione è proprio quella di mostrarsi nel mondo, per essere riconosciuta e quindi accolta da chiunque ascolti la voce del Cristo.
Detto in altri termini, mentre il “regno di Dio” trascende la realtà del mondo, la regalità di Gesù... pur non essendo di quaggiù, cioè pur avendo la sua origine nella dimensione divina... viene da Lui esercitata in questo mondo.

Segue: Gv 18,37

P.S. - Vedi la voce "Vita eterna" nel Glossario