Gv 16,9

« Riguardo al peccato, perché non credono in me;»

Il primo “atto di accusa” che viene qui rivolto al “mondo” è costituito dal  peccato* commesso da quanti si rifiutano di credere che Gesù è il Figlio inviato dall'Eterno Padre, nonostante l'evidenza delle “opere” da Lui compiute (Cfr. Gv 15,24; Gv 5,36) e la sublimità dell'insegnamento da Lui donato (Gv 15,22).
La “denuncia” di questo peccato di incredulità spetta ai cristiani i quali, attraverso la propria testimonianza di fede, sono chiamati a dimostrare l’errore di coloro che - dice Gesù - “non credono in me”.
Rifiutando il Figlio, queste persone commettono il peccato di rifiutare anche il Padre (Cfr. 8,47).

Segue: Gv 16,10

* Vedi nel Glossario le voci:
"Mondo"
“Peccato”