Gv 16,6

« Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.»

Gesù rileva qui il fatto che la tristezza ha riempito… il cuore dei discepoli, come dimostra la loro silente reazione (Cfr. Gv 16,5)... ben differente da quella palesata in precedenza, quando non smettevano di fare delle domande a Gesù (Cfr. Gv 13,36s; Gv 14,5s).
Il fatto che i discepoli siano adesso ammutoliti “segnala” che loro si sono già separati dal Maestro, attraverso quel silenzio che è riscontrabile anche nei corrispondenti brani sinottici ambientati nel Getsemani (Cfr. Mc 14,40; Lc 22,45).
Evidentemente, essi si trovano in difficoltà di fronte all'idea della morte... pur se, riferendosi a Sé stesso, Gesù non ha mai usato il termine “morte”.

Segue: Gv 16,7

P.S. - Mediante la descrizione della situazione drammatica nella quale cadono i discepoli durante la parentesi intercorrente tra la crocifissione di Gesù e la Sua resurrezione, questo Vangelo (Cfr. Gv 16,33) evoca anche la difficile realtà vissuta dalla comunità cristiana sul finire del I° secolo, quando essa si trovò isolata in un ambiente fortemente ostile, che rifiutava la sua fede.
L'espulsione dalle Sinagoghe (Cfr. Gv 16,2) costituì infatti una emarginazione durissima da sopportare, nel corso della quale... all'assenza fisica di Gesù... si sommò anche l’apparente “distanza” che esisteva tra il messaggio spirituale della sua “vittoria” pasquale, e l'esperienza materiale delle enormi difficoltà che i suoi discepoli erano chiamati ad affrontare nella quotidianità.      

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"La missione del Paràclito",
"Paràclito, Parusia e Rivelazione",