Gv 16,22

« Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia.»

Esprimendosi in maniera differente da quanto aveva fatto in precedenza, quando aveva detto “mi vedrete” (Gv 14,19; Gv 16,16)... Gesù dice adesso ai discepoli: “vi vedrò”.
Questo cambiamento dal “mi” al “vi” sta ad indicare che, dopo il suo passaggio pasquale, sarà Gesù a prendere l'iniziativa di incontrare i discepoli... e questo farà sì che il loro cuore si rallegrerà.
La gioia che essi sperimenteranno sarà inestinguibile, e non potrà essere loro tolta da nessuno degli appartenenti a quel mondo che Gesù ha già vinto (Cfr. Gv 16,33; Gv 10,28)

Segue: Gv 16,23

P.S. - L'incontro del Risorto con i discepoli non sarà evidentemente limitato alle sue apparizioni post-pasquali, ma si perpetuerà nel tempo:
Al “vedere” frutto dell'esperienza diretta, che sarà concesso ai primi discepoli... farà infatti seguito il “vedere” con gli “occhi” della fede, che sarà accessibile alle successive generazioni di cristiani.
Questa “vista” sarà donata dallo Spirito divino che il Cristo giovanneo comunicherà ai discepoli a partire dal giorno stesso della sua Resurrezione (Cfr. Gv 20,22), in una “unificazione” di Pasqua e Pentecoste alla quale corrisponderà, nell'interiorità dei credenti, l'“unificazione” dell'azione dello Spirito e della presenza del Cristo glorificato.

Vedi nel Glossario le voci:
"Glorificazione"
"Inabitazione"
"Paràclito"