Il Prologo (Gv.1,1-18)

Il nome Giovanni deriva dall'ebraico Yehohanàn,  che significa “Dio ha avuto misericordia”, e il suo Vangelo inizia con il celebre "Prologo" (Gv 1,1-18)... inno all'amore misericordioso di Dio per l'umanità.
Fin da subito, le parole di Giovanni (Gv) fanno balzare agli occhi un “orizzonte” teologico diverso da quello mostrato dai Sinottici:
Marco comincia la sua narrazione a partire dal ministero di Giovanni-Battista...
Luca comincia il suo Vangelo gettando uno sguardo a ritroso verso il passato prossimo, cioè verso il tempo nel quale l’angelo Gabriele aveva prima annunciato a Zaccaria ed Elisabetta la nascita di Giovanni Battista, e poi aveva annunciato a Maria la nascita di Gesù… 
Matteo risale fino ad un passato più lontano, raccontando cioè “la Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo"... 
Ma Gv va ancora ben oltre:
Il quarto evangelista ci fa infatti risalire a ben prima della missione di Giovanni Battista...
a ben prima dell’annunciazione a Maria da parte dell’angelo Gabriele…
a ben prima delle vicende narrate nell'Antico Testamento...
e, addirittura, a ben prima della cosiddetta “creazione”…
L'inizio del quarto Vangelo ci fa risalire infatti oltre l'inizio del tempo, perchè è nell'Eternità di Dio - ci dice Gv.. - che bisogna collocare il principio, mai iniziato perché sempre esistito, della Buona Novella.

Segue: Gv 1,1