Gv 11,44

« Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il volto avvolto da un sudario. Gesù disse loro: "Liberatelo e lasciàtelo andare".»

Il fatto che Lazzaro esca i piedi e le mani legati con bende, e il volto avvolto da un sudario, sta a simboleggiare che il suo ritorno alla vita è soltanto temporaneo, visto che poi dovrà fronteggiare ancora una volta il momento della morte corporale.
Diversamente da lui, Gesù lascerà invece nel sepolcro “le bende che giacevano distese” e il sudario “ripiegato in un angolo” (Gv 20,7), a simboleggiare la definitività della sua risurrezione.
Gesù disse poi ai membri della comunità liberàtelo... e questa intimazione evoca il fatto che Lazzaro si sottrae così ai vincoli della morte (Sal 116,3; cf.Sal 18,6; At 2,24).
Le successive parole di Gesù, lasciàtelo andare, sanciscono il ritorno di Lazzaro alla sua naturale esistenza.

Segue: Gesù messo a morte dal Sinedrio, e l'avvicinarsi della Pasqua (Gv 11,45-57)

P.S. - Osservando con lo sguardo simbolico questa scena descritta dall'evangelista, è possibile rilevare la particolarità dell'espressione “lasciàtelo andare”, che contiene un messaggio rivolto alla comunità cristiana:
Superando l'idea di morte come fine della persona, si “libera” il morto dal “sepolcro” nel quale questa concezione sbagliata continuerebbe idealmente a tenerlo… e “lo si lascia così andare” verso il Padre... mettendolo cioè nella condizione di continuare il suo percorso di vita oltre la morte.
Questo stesso messaggio raggiunge evidentemente anche l'odierno discepolo di Cristo, che è dunque chiamato a non tenere “legati” i propri cari defunti con le “bende” di un dolore sfiduciato, o di una cieca disperazione... perché Cristo è la vita che vince la morte.