Gv 3,32

« Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza;»

Esprimendosi con un'analogia che trae spunto dall'umana esperienza del “vedere” e dell'“udire”, Giovanni Battista si riferisce a Colui che “viene dal cielo” (Gv 3,31) dicendo che "Egli attesta ciò che ha visto e udito"... ovvero testimonia ciò che soltanto Lui, e nessun altro al di fuori di Lui, conosce direttamente da Dio.
Eppure , nonostante l'attestazione fornita da Gesù sia certamente vera (cfr.Gv 8,14) - proprio perché in contatto diretto con la Sorgente della Verità - Giovanni dice che nessuno accetta la sua testimonianza.
Questo nessuno è una iperbole caratteristica del linguaggio giovanneo che - come sta per dimostrare il successivo versetto (Gv 3,33) - va qui intesa nel senso di “molti”... ovvero tutti coloro i quali non hanno creduto e ancora continuano a non credere, pur trovandosi di fronte a questo ineguagliabile testimone diretto.

Segue: Gv 3,33