Gv 3,20

« Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non siano riprovate.»

Parlando di un principio che trova riscontro anche nella realtà materiale - visto che i malfattori solitamente preferiscono agire con il favore delle tenebre - qui Gesù dice che chiunque fa il male, odia la luce ed in conclusione della frase precisa: "perché le sue opere non siano riprovate".
Di fronte alla Luce del Verbo divino, chiunque fa il male si “rifugia” infatti ancor di più nelle tenebre e non viene alla luce al fine di non essere smascherato.
Questo suo intento rimane peraltro un'illusione, perché quanti rifiutano la pienezza di Vita offerta da Cristo emettono su sé stessi quel giudizio di auto-condanna di cui l'evangelista ci ha appena parlato (Cfr. Gv 3,18) e... “rintanandosi” nell’oscurità... decretano anche visibilmente la loro morte interiore.

Segue: Gv 3,21

Vedi nel Glossario le voci:
"Giudizio"
"Logos" (Verbo)
"Luce"
"Vita"