Gv 2,15

« Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi,»

Raccontandoci che Gesù fece una frusta di cordicelle, Gv allude alla tradizionale figura del Messia che... si pensava in Israele... alla sua venuta avrebbe fustigato i peccatori.
Senonché, in questo caso non è verso di loro - i peccatori che dall'esterno entrano nel Tempio per chiedere aiuto a Dio - che Gesù usa la “frusta”.
Lui si indirizza invece verso “la gente che vendeva” e “i cambiamonete” (Gv 2,14) e li scacciò tutti fuori dal tempio... perché evidentemente la sua azione messianica è rivolta contro coloro che idealmente "risiedevano" dentro il tempio.
Ecco allora che Gesù di fatto chiama in causa i componenti della casta sacerdotale, perché erano loro che decidevano il tipo di attività cultuale che si svolgeva all'interno di quel luogo sacro.
Poi, Gesù gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi.
Questa azione di Cristo... rivolta contro coloro che si occupavano di fornire le monete accettate nel tempio, in cambio di quelle “pagane” che portavano l'immagine dell'imperatore... da' modo ai lettori di questo Vangelo di pensare al principio affermato da Gesù e narrato nella tradizione sinottica (cfr.Lc 16,13-14) riguardo all'impossibilità di servire Dio e mammona... come invece pensano di poter fare le autorità religiose del Tempio di Gerusalemme.

Segue: Gv 2,16