Gv 2,10

« e gli disse: "Tutti mettono in tavola il vino buono all'inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora".»

L'atteggiamento del direttore del banchetto... sorpreso dalla circostanza che il vino buono sia quello che lo sposo (che qui simboleggia Dio) ha tenuto da parte... finora, rappresenta l'analogo comportamento delle autorità religiose, che saranno anch'esse sorprese dall'azione di Gesù e, simbolicamente, non potranno spiegarsi come l'Alleanza mosaica abbia potuto avere un vino... meno buono rispetto a quello che Dio sta per mettere a disposizione.
Invece, il racconto dell'evangelista ci dice proprio questo:
E' mediante il suo Verbo incarnato che lo sposo-Dio” esaudisce il desiderio profondo di Israele, donando il vino che caratterizza le nozze escatologiche tra Lui ed il suo popolo.
Si tratta, evidentemente, della concretizzazione di quanto Gv ci ha detto già alla fine del prologo, quando ci ha parlato del passaggio dalla “Legge”, che “fu data per mezzo di Mosè”...  alla “grazia e alla verità” che “vennero per mezzo di Gesù Cristo” (Gv.1,17).
In ciò consiste la “trasformazione” dell'Alleanza:
Quella Antica, impostata sull'osservanza della Legge Mosaica, viene sostituita dall'Alleanza Nuova portata da Cristo, che sarà impostata sul principio dell'Amore gratuito donato dal Padre.
A quanti lo accoglieranno e a loro volta lo praticheranno nei confronti del prossimo, questo amore permetterà di diventare - ci dice Gv“figli di Dio” (Gv 1,12).

Segue: Gv 2,11