Gv 1,6

Giovanni Battista mentre abbraccia l'ariete, simbolo di Cristo
(Particolare di un dipinto del Caravaggio)
« Venne un uomo mandato da Dio: e il suo nome era Giovanni.»

Nell'ambito dell'espressione del suo progetto salvifico rivolto all'umanità, Dio si avvale anche di un uomo mandato da Lui e... significativamente... non si tratta di una persona inserita nel sistema religioso “istituzionale” dell'epoca.
La scelta del Signore cade infatti su Giovanni figlio di Zaccaria, e questa “investitura” di un uomo semplice, che vive nel deserto e dunque è ben lontano dalla frequentazione dei luoghi sacri, suona già come una “denuncia” del fatto che i rappresentanti religiosi “ufficiali” non sono adatti ad essere collaboratori di Dio.
Lo stesso concetto si trova peraltro anche in Luca che anzi, per sottolineare come il testimone prescelto da Dio... Giovanni Battista... sia assolutamente lontano da qualsiasi “titolo” assegnato dagli uomini, usa un accorgimento letterario: Luca descrive infatti la discesa della Parola di Dio su Giovanni ponendo questo avvenimento al termine di una ridondante contestualizzazione storica, nella quale ben 7 potenti dell'epoca vengono nominati in successione:
"Nell'anno quindicesimo dell'impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell'Iturea e della Traconitide, e Lisània tetrarca dell'Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto" (Lc 3,1-2).
Giovanni figlio di Zaccaria si trova completamente al di fuori di questa lista di potenti, sia politici che religiosi... eppure... è proprio lui che viene scelto da Dio quale strumento del suo piano divino.

Segue: Gv 1,7