Gv 8,58

« Rispose loro Gesù: "In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono".»

Alla domanda che Gli è stata rivolta per mettere in risalto la paradossalità del suo dire, Gesù risponde con una solenne proclamazione: “prima che Abramo fosse, Io Sono”.
Queste parole di Gesù fanno “riecheggiare” nella mente dei lettori di questo Vangelo il celebre passaggio dell'Esodo: « Dio disse a Mosè: “Io sono colui che sono”. E aggiunse: “Cosi' dirai ai figli d'Israele: “Io-sono* mi ha inviato a voi”.» (Es 3,14)... senza che ciò debba peraltro essere inteso come una auto-identificazione di Gesù con Dio stesso, perché già abbiamo visto nei precedenti capitoli come Lui non si ponga mai sullo stesso piano del Padre.
La sua missione è infatti quella di annunciare all'umanità la verità ricevuta da Dio e, nel farlo, la sua fedeltà alla verità è tale, che... “conoscere Lui significa conoscere il Padre” (Cfr. Gv 8,19).
Dicendo “Io Sono”, qui Gesù non si sta dunque attribuendo il Nome di Dio, ma sta invece alludendo all'aiuto fedele e alla protezione che il Signore Jhwh promette ad Israele nella vicenda biblica durante la quale viene pronunciata questa formula divina (Cfr. Es.3,6.13.15 ss.)... che Gesù adesso riprende per invitare i Giudei di fronte a Lui ad ascoltarLo come l'Inviato del Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe... cioè come Colui attraverso il quale si attua la promessa di salvezza che il Signore Jhwh aveva fatto ai loro padri.
Comunque, le parole di Gesù fanno riferimento anche al suo eterno esistere, in comunione con l'eterno esistere di Dio, perché Lui è pienamente “Uno” con il Padre (cfr.Gv 17,21) sin dall'Eternità.
Pertanto... in quanto Verbo divino coeterno al Padre... Gesù è evidentemente preesistente rispetto alla parentesi temporale della vita terrena di Abramo.

Segue: Gv 8,59

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*"Io sono"
"Verbo" (Logos)