Gv 8,4-5

« gli dicono: "Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio.
Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?".»


L'intento degli scribi e dei farisei è quello di tendere a Gesù una trappola, ed è dunque in tono beffardo che iniziano la loro domanda chiamandoLo Maestro.
Dopo aver ricordato “Mosè... ci ha comandato”... Gli chiedono: “Tu che ne dici?”... e in questo modo cercano di costringerLo ad una risposta che possa essere da loro usata contro di Lui.
Se infatti Gesù dovesse convenire che l'adultera deve essere lapidata, allora rinnegherebbe il Suo insegnamento sulla Misericordia e sull'Amore, e poi si metterebbe in una posizione scorretta anche nei confronti dei romani, la cui legislazione vietava che fossero i Giudei a mettere a morte qualcuno (cfr. Gv 18,31)...
Se, invece, Gesù dicesse che la donna deve essere perdonata, Gli verrebbe subito imputato di insegnare a trasgredire la Legge di Mosè e, trovandosi proprio all'interno del Tempio... le guardie potrebbero immediatamente arrestarLo.
Gesù sembra dunque messo proprio alle strette... di fronte ad un'alternativa che per Lui è in ogni caso compromettente:
contraddire il messaggio di misericordia da Lui predicato...
oppure contraddire la Legge mosaica.

Segue: Gv 8,6