Gv 8,35-36

« Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre.
Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.»


Per indicare l'essenza dell'autentica libertà, quella che fa ascendere l'esistenza dell'essere umano al piano della salvezza, Gesù si esprime qui in forma di parabola.
Utilizzando un'immagine tratta dall'ambiente domestico, Lui pone in evidenza una fondamentale differenza tra:
- Lo schiavo, che presta il suo servizio alle dipendenze del capofamiglia e poi, com'era d'obbligo nella tradizione Giudaica, dopo sei anni viene lasciato libero e quindi abbandona la “casa”...
- Il figlio, che invece vi resta per sempre.

Sul piano allegorico... questo “figlio” rappresenta il Figlio-Gesù che per sempre dimora con l'Eterno Padre e... in forza di questa inscindibile unione... è Colui che conduce i suoi discepoli all'autentica libertà, permettendo loro di sottrarsi alla schiavitù delle tenebre (cfr. Gv 8,12).
Ecco allora che... rivelando il senso della frase “la verità vi farà liberi” (Gv 8,32) pronunciata poc'anzi... Gesù dice adesso “Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero”... cioè guidati alla libertà dei “figli di Dio” (Gv 1,12) che sono “Uno” con Lui e con il Padre (cfr.Gv 17,21).

Segue: Gv 8,37