Gv 8,34

« Gesù rispose loro: "In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato.»

Esordendo con la formula “In verità, in verità”... che denota il carattere di rivelazione delle parole che sta per pronunciare... Gesù si rivolge ai suoi interlocutori spiegando loro il reale significato della libertà... e della schiavitù.
La sua frase “chiunque commette il peccato è schiavo del peccato”, va intesa conformemente al concetto di peccato* di cui parla questo Vangelo... ovvero non nel senso dei singoli “peccati”, cioè delle mancanze morali alle quali l'essere umano è indotto dai suoi istinti e passioni... bensì come l'umana ostinazione di coloro che, ribellandosi a Dio, vivono la loro esistenza nelle tenebre della lontananza dalla Luce divina (cfr.Gv 8,12)... ed in questo modo determinano, ma solo come conseguenza, anche il proprio decadimento morale.
Le parole di Gesù stanno dunque a significare che questo peccato di incredulità nel quale incorrono i Giudei che si ostinano a non accogliere il Cristo, conduce ciascuno di loro ad essere, per l'appunto, schiavo del peccato
Ecco allora che... mentre i Giudei di fronte a Lui pensano di disporre già della “libertà” quale “diritto inalienabile” loro garantito dalla loro appartenenza al popolo “eletto” di Israele, che è “alleato” e non schiavo dell'unico Signore Jhwh... Gesù parla a loro di ben altra libertà, che loro possono conquistarsi solo se Lo accolgono:
Si tratta della sola autentica “libertà” che è connaturata alla relazione vivente con Dio, e che Lui rende possibile in quanto Figlio inviato dal Padre.
Per conseguenza, la “schiavitù” di cui Gesù parla è quella alla quale si consegnano quanti commettono il peccato di rifiutare la Luce del Verbo divino (cfr.Gv 3,19-21) che è all'opera sin dall'alba dei tempi in questa dimensione, e che adesso si è incarnato in Lui, per far giungere alle loro orecchie la verità del Padre.
Chi si ostina a restare “sordo” a questa Voce divina, finisce con il diventare schiavo del “principe di questo mondo” (cfr.Gv 12,31).

Segue: Gv 8,35-36

* Vedi nel Glossario la voce “peccato”