Gv 7,6

« Gesù allora disse loro: "Il mio tempo non è ancora venuto; il vostro tempo invece è sempre pronto".»

Questa risposta di Gesù ai “suoi fratelli” (cfr. Gv 7,3.5), cioè al clan dei suoi parenti di Nazaret, sta ad indicare che il momento della sua salita a Gerusalemme è determinato da Dio.
Per questo Lui dice a loro "Il mio tempo non è ancora venuto".
Per indicare questo tempo di cui parla Gesù... l'evangelista usa il termine greco kairos, che è necessario tenere ben distinto dall'altro vocabolo... khrónos... che designa invce il naturale scorrere del tempo, attimo dopo attimo.
Indicando il tempo-kairos l'evangelista vuol far comprendere che Gesù sta riferendosi a quel momento temporale che è per Lui qualitativamente speciale perché è vissuto “in aderenza” alla suprema volontà di Dio, il quale scandisce i “passi” terreni di Gesù suggerendoGli di compierli secondo il suo perfetto disegno divino.
Invece... gli esseri umani che non hanno autenticamente fede, e quindi non vivono per davvero in armonia con la volontà divina, compiono i loro passi terreni unicamente in funzione delle circostanze di questo mondo... e così il loro tempo terreno scorre "scollegato" dal superiore disegno di Dio.
Per questo ai suoi parenti prossimi Gesù dice il vostro tempo è sempre pronto... nel senso che, non essendo vissuto “qualitativamente”, il loro tempo finisce per “appiattirsi” in una infinita successione di momenti vissuti lontani da Dio, nei quali le decisioni di agire in un modo o nell'altro dipendono meramente dalla loro libertà umana... che agisce "al buio" perché priva dell'illuminazione divina.
Tenendo conto di tutto ciò, potrebbe sorprendere il fatto che Gv usi il termine kairos anche in relazione ai fratelli...
Questa apparente contraddizione svanisce se... rileggendo la frase di Gesù, Il vostro tempo (kairos) invece è sempre pronto... la si comprende nel senso che un tempo-kairos che sia sempre pronto non è più tale, perché ha smarrito la sua peculiarità al punto da confondersi con l'anonima normalità del khronos che scorre sempre... senza mai registrare “l'impennata” del momento speciale, diverso da tutti gli altri, nel quale il discernimento della soprannaturale volontà divina permette di compiere l'azione capace di far "svoltare" la propria esistenza portandola ad un piano superiore.
Pertanto... pur sentendosi liberi di agire come e quando vogliono, e nei modi da loro decisi, in realtà questi fratelli sono prigionieri dei limiti della loro umanità, in un'esistenza che ha perso il suo significato più profondo.
Viceversa... Gesù dice Il mio tempo non è ancora venuto.
Lui, che vuole fare pienamente la volontà del Padre suo, rimette a Dio il tempo ed il modo della sua salita a Gerusalemme (cfr. Gv 7,8-10).

Segue: Gv 7,7