Gv 6,57

« Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.»

Dopo aver già detto in precedenza... “Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso” (Gv 5,26)... Gesù torna adesso a toccare questo concetto, integrandolo con un parallelismo: Come il Padre... che in quanto eterna “Sorgente” della vita “ha la vita” in Sé stesso... ha mandato me e io vivo per il Padre... così... dice Gesù... anche colui che mangia me vivrà per me.
Conseguentemente, colui che mangia il Cristo... ovvero crede pienamente in Lui... è accolto nella vita divina che “sgorga” dal Padre.
L'espressione vivrà per me può essere compresa nel senso che per me, cioè grazie al Cristo, il credente riceve la comunicazione della vita divina... ma anche nel senso che, proprio in quanto “rivitalizzato” da questo dono, il credente inizia poi a “vivere per Cristo”, con una conseguente condotta di vita.
Ancora per una volta... che in questo brano dal sapore “eucaristico” è anche l'ultima...  Gesù fa dunque riferimento al fatto che il credente deve “mangiare” Lui, per avere parte alla sua Vita di comunione con Dio*.

Segue: Gv 6,58

* Vedi nel glossario le voci:
"Inabitazione"
"Vita"
"Vita eterna"

P.S. - Riguardo alla lettura sacramentale di questo brano, Vedi la “Nota esegetica su Gv 6,53-58”, e "La questione eucaristica" (in Gv 6,59)