Gv 6,51

« Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo".»

“Rifinendo” la sua precedente auto-definizione quale “pane della vita” (Gv 6,35.48)... qui Gesù dice di Sé stesso Io sono il pane vivo, e così focalizza l'attenzione sulla realtà della “vita” che Lui è “Sin dal principio” (Gv 1,1) e in “tutto ciò che esiste” (cfr. lettura Gv 1,4; Gv 1,3-4 nota esegetica).
E' proprio perché Lui stesso è la Vita... che in quanto pane vivo, disceso dal cielo può trasmetterla a chiunque mangia di questo pane, e così vivrà in eterno.
Poi... è sempre per il fatto che Lui è in Sé stesso la Vita... che questa sua comunicazione vitale al credente non sarà interrotta neanche a seguito del dono che Lui farà della propria vita corporea.
A questo tempo futuro, successivo alla Sua morte e Resurrezione, si riferisce infatti la sua ulteriore promessa... il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo... che fa capire come la divina volontà di “dare la vita al mondo” (cfr Gv 6,33) si realizzi mediante l'offerta di questa sua carne alla morte corporale... in attuazione di un progetto divino che evidentemente era già insito nell'incarnazione del Verbo che, proprio per questa ragione, “si fece carne” (Gv 1,14).
Gesù rivela dunque come la sua incarnazione sia volontariamente rivolta all'autoimmolazione affinché, grazie al suo innalzamento sulla croce (cfr. Gv 3,14-15), la sua carne diventi “il pane che Lui darà” a coloro che... mangiandoLo... potranno spiritualmente vivere in eterno.

Segue: Gv 6,52

* Vedi nel glossario le voci:
"Vita"
"Vita eterna"


P.S. - Tra i quattro evangelisti Giovanni è l'unico a non fare menzione dell'istituzione dell'Eucarestia nell'Ultima cena... e questo 6° capitolo può essere letto come la parte del Suo Vangelo dedicata a questo argomento, un po' come se fosse una “catechesi eucaristica” rivolta alle comunità cristiane giovannee.
Tra gli studiosi c'è anche chi considera queste parole di Gesù... Il pane che io do è la mia carne per la vita del mondo... come la formula della consacrazione usata nelle chiese giovannee dell'Asia Minore.
(Riguardo al tema dell'Eucarestia, vedi: "La questione eucaristica", in Gv 6,59).