Gv 6,4

« Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.»

Questa Pasqua, che non è nominata dai Sinottici, si distingue dalle altre narrate in questo Vangelo (Gv 2,13; Gv 11,55) per il fatto che non coincide con una salita di Gesù a Gerusalemme... e ciò determina una  “anomalia” che si presta ad essere letta in senso teologico:
Il fatto che una “grande folla” (Gv 6,1), mentre era vicina la Pasqua, non fosse orientata al tradizionale pellegrinaggio al Tempio di Gerusalemme... ma si ponesse invece al seguito di Gesù… è una circostanza che mette in risalto il messaggio che questa sezione del Vangelo sta per darci:
Ormai è Gesù stesso il “Santuario” (Cfr. Gv 2,21) dal quale si irradia l'amore di Dio, ed è dunque accorrendo a Lui che è possibile vivere la Pasqua costituita dalla “comunione” con il Cristo in quanto “Pane della vita” (Cfr. Gv 6,35)... in simbolica sostituzione della “manna” dell'Esodo, abitualmente nominata nelle tradizionali letture pasquali dell'Ebraismo.

Segue: Gv 6,5-6