Gv 6,12-13

« E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: "Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto".
Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.»


Dopo aver soltanto accennato al fatto che tutti furono saziati, l'evangelista porta subito la nostra attenzione sull'invito che Gesù rivolge ai discepoli Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto.
Questa raccomandazione... perchè nulla vada perduto... richiama la necessità di non sprecare la sovrabbondanza del Dono di Dio che, come vedremo nel prosieguo di questo capitolo, è volto ad appagare sia la “fame fisica” di pane corruttibile, sia la “fame spirituale” dell'incorruttibile “pane della vita” (Gv 6,35) che Gesù stesso è.
Infatti, scrivendo la frase pronunciata da Gesù nulla vada perduto (in greco ti apolētai), l'evangelista ha fatto uso di un termine greco che poi richiamerà più avanti, quando parlerà della differenza tra il cibo “che non dura” (in greco apollymenēn) e quello che “rimane per la vita eterna” (Gv 6,27)...
E' quest'ultimo nutrimento incorruttibile “che il Figlio dell'uomo vi darà” (Gv 6,27)... a costituire la “pienezza sovrabbondante” donata da Dio che "non deve essere perduta", e che viene richiamata anche dalla constatazione che i pezzi rimasti riempirono dodici canestri... perchè il 12 è il numero che biblicamente significa la "pienezza".  

Segue: Gv 6,14

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