Gv 15,7

« Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto.»

Tornando a rivolgersi direttamente ai discepoli, Gesù adesso promette loro che... se resteranno in Lui rimanendo anche fedeli alle sue parole... potranno chiedere ciò che vorranno e – dice Gesù – “vi sarà fatto”.
L'espressione “chiedete quello che volete” va qui letta tenendo conto che quanti rimangono effettivamente in Cristo, non chiederanno ciò che riguarda il loro egoistico interesse personale ma, essendo in comunione con Lui, non potranno che chiedere ciò che è in sintonia con il suo insegnamento di amore.
In questo modo, i “tralci-discepoli” produrranno frutti abbondanti, è così prolungheranno l'opera divina della “vigna-Gesù” sulla terra.

Segue: Gv 15,8

P.S. - Queste parole di Gesù possono essere lette in parallelo con il precedente passaggio, nel quale il Cristo già aveva promesso ai credenti in Lui: “qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò” (Gv 14,13).
Una differenza è peraltro costituita dal fatto che, in questo caso, dalle sue parole si evince che non sarà Lui, bensì il Padre, ad esaudire le preghiere dei credenti (Cfr. Gv 15,8).