Gv 15,23-24

« Chi odia me, odia anche il Padre mio.
Se non avessi compiuto in mezzo a loro opere che nessun altro ha mai compiuto, non avrebbero alcun peccato; ora invece hanno visto e hanno odiato me e il Padre mio.»


Le opere fatte da Gesù... e che nessun altro ha mai compiuto… attestano la sua provenienza divina con una clamorosa evidenza, che però è negata da quanti hanno guardato queste opere senza vederle per ciò che in realtà esse sono e così, dice Gesù: “hanno odiato me e il Padre mio”.
Avendo sprecato questa opportunità loro concessa, gli increduli hanno commesso il peccato di cui parla questo Vangelo, ovvero il rifiuto cosciente della pienezza di vita donata da Gesù.

Segue: Gv 15,25

Vedi nel Glossario la voce "Peccato".

P.S. - Per cogliere correttamente il senso delle parole di Gesù... “Chi odia me, odia anche il Padre mio”... bisogna tener conto che Lui si sta qui rivolgendo a delle persone ben precise, che si ostinano a risponderGli con l'incredulità nonostante tutto ciò che hanno sentito e nonostante le opere da Lui compiute, le quali testimoniano che il Padre Lo ha inviato (Gv 5,26 e Gv 10,25).
E' dunque il perdurare di tale specifica incredulità a diventare una prova dell'odio verso di Lui... che poi è l'odio nei confronti del Padre perché, come aveva detto in precedenza, “Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che Lo ha mandato” (Gv 5,23).