Gv 13,35

« Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri".»

Gesù evidenzia adesso ai suoi discepoli come l'aspetto che dovrà renderli riconoscibili agli occhi del mondo sia un modo di vivere ben preciso: se avrete amore gli uni per gli altri.
Il segno distintivo di coloro che faranno parte della comunità cristiana non sarà dunque un emblema esteriore... per esempio un abito invece di un altro... bensì il dono di sé che si esprime nell'amore che si fa servizio, sulla via tracciata dal Maestro.
In questo modo, “parlando” il linguaggio universale dell'amore fraterno, i discepoli rispetteranno il “comandamento nuovo” (Gv 13,34) loro impartito da Gesù e... pur se dovranno affrontare la separazione fisica da Lui... rimarranno così in comunione con il Maestro, proprio perché vivranno nella realtà del suo amore.

Segue: Gv 13,36
  
Dai comandamenti... al Comandamento nuovo

A differenza dell'Alleanza del Sinai, a seguito della quale il popolo di Israele era tenuto ad osservare i Comandamenti di Dio impressi sulle tavole della Legge (Cfr. Es. 20,1ss; 24,1ss), il “Comandamento nuovo” dato da Gesù è uno solo: “Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv 13,34)
Così, mentre gli Israeliti davano testimonianza della presenza di Dio in mezzo a loro (Cfr. Dt 4,5-8) mediante l'osservanza dei comandamenti sinaitici dell'Antica Alleanza... nella Nuova Alleanza il popolo cristiano è invece tenuto a dare testimonianza a Gesù mediante l'amore fraterno che i membri della comunità dimostrano di avere gli uni verso gli altri.
Un autore cristiano del II secolo, rimasto anonimo, scriveva infatti :
"I cristiani non si differenziano dagli altri uomini né per territorio, né per il modo di parlare, né per la foggia dei loro vestiti. Infatti non abitano in città particolari, non usano qualche strano linguaggio, e non adottano uno speciale modo di vivere...
Risiedono poi in città sia greche che barbare, così come capita, e pur seguendo nel modo di vestirsi, nel modo di mangiare e nel resto della vita i costumi del luogo, si propongono una forma di vita meravigliosa e, come tutti hanno ammesso, incredibile”. [Dall'Epistola a Diogneto (Cap. 5-6; Funk 1, 317-321)]
Evidentemente è l'amore fraterno insegnato da Gesù a rendere “incredibile” agli occhi del mondo la “forma di vita meravigliosa” praticata nelle comunità cristiane.
Questo amore è il “succo” del “Comandamento nuovo” costitutivo della Nuova Alleanza, la quale viene sancita da Gesù mentre si trova a tavola con i discepoli... così come l'Antica Alleanza era stata conclusa subito dopo un banchetto svoltosi in presenza di Dio (Cfr. Es. 24,11).

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