Gv 13,25-26

« Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: "Signore, chi è?".
Rispose Gesù: "È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò". E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariota.»


Il discepolo che Gesù amava* chiede a Gesù il nome del traditore, e il Maestro risponde: È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò.
Si tratta del boccone che a quell'epoca era d'uso offrire ad un ospite che si voleva onorare in modo particolare... porgendogli un pezzo di pane intinto nelle migliori salse del banchetto, quale segno di comunione profonda con lui.
E' dunque mediante un tradizionale gesto di amicizia, che Gesù smaschera le intenzioni maligne del figlio di Simone Iscariota.
Il Cristo sa infatti che è “venuta la sua ora” (Gv 13,1) e, conoscendo l'animo di Giuda, sa anche che è giunto il momento in cui il traditore comincierà ad attuare il suo meschino proposito.
Offrendo il boccone a Giuda... Gesù compie un gesto che manifesta il Suo implicito e attivo consenso all'annuncio della Scrittura (cfr. Gv 13,18) e, al contempo, ai Piani divini del Padre.

Segue: Gv 13,27
  
* Vedi nel Glossario la voce “Il discepolo che Gesù amava”