Gv 12,24

« In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.»

Introdotta dalla formula “in verità, in verità”, che le conferisce un tono solenne, l'affermazione di Gesù sottopone ai presenti uno dei fondamentali aspetti del ciclo biologico naturale: se un seme si conserva intatto, resta soltanto un seme e nulla di più... mentre se muore dà avvio ad un processo che produce molto frutto.
Da questa immagine traspare chiaramente un significato metaforico:
Così come il chicco di grano ha in sé delle energie che si sprigionano attraverso il passaggio della morte... anche Gesù... morendo porterà molto frutto.
Un analogo processo può avvenire poi anche nell'esistenza del credente il quale... in forza dell'unione con Gesù... "morendo" a sé stesso (cfr. Gv 12,25) porterà anch'egli “molto frutto”, secondo il principio che verrà in seguito sviluppato nel brano della vite e del vignaiolo (Cfr.Gv 15,1-8).
Ecco allora che Gesù annuncia qui la fecondità della sua morte, che conduce alla sua “glorificazione”* e porta abbondanti frutti missionari.
Tutta l'umanità potrà infatti vedere la “gloria”* del vero Dio,  compresi dunque i non-giudei che, in questo brano, sono simboleggiati dai “Greci” (Cfr. Gv 12,20).

Segue: Gv 12,25

* Vedi nel Glossario le voci:
"Gloria"
"Glorificazione"

Post collegati:
"Il chicco di grano" (nel mio blog "Diario di un monaco")