Gv 11,11

« Disse queste cose e poi soggiunse loro: "Lazzaro, il nostro amico, si è addormentato; ma io vado a svegliarlo".»

Mediante l’espressione il nostro amico, Gesù sottolinea il suo amore per Lazzaro il quale... pur senza dover essere necessariamente identificato con “il discepolo che Gesù amava”*, cioè con la celebre “figura” anonima di questo Vangelo... anch'egli rappresenta comunque ogni discepolo amato da Gesù.
Sul piano simbolico... il fatto che Gesù sia pronto a morire per restituire la vita a Lazzaro, è rappresentativo della sua volontà di dare la propria vita al fine di donare la “vita eterna”* a quanti credono in Lui e per conseguenza sono da Lui amati.
In questo senso, la resurrezione di Lazzaro è un segno dell'amore perfetto del Cristo che, come vedremo più avanti, dirà : “Nessuno ha amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici” (Gv 15,13).
Poi, il fatto che Gesù si rivolga così ai discepoli “Lazzaro... si è addormentato, ma io vado a svegliarlo”… può essere compreso come un riferimento al concetto della morte intesa come un sonno che viene interrotto dal risveglio della resurrezione.

Segue: Gv 11,12-13

* Vedi nel Glossario le voci:
"Discepolo che Gesù amava"
"Vita eterna"

P.S. - L’espressione “nostro amico” è qui particolarmente significativa, e richiama il rapporto di amicizia che il Cristo è venuto ad instaurare tra Dio e gli uomini.
Questo concetto di amicizia costituisce un grande cambiamento rispetto alla mentalità religiosa fino ad allora in essere, che concepiva un rapporto di sottomissione ed obbedienza dei credenti nei confronti di Dio.
Ora, invece, Gesù introduce un rapporto nel quale il discepolo può porre la sua piena fiducia nel Signore, ed è poi chiamato a ricambiarla collaborando con Lui... in una reciproca amicizia basata sul presupposto che verrà ricordato nei prossimi capitoli, quando Lui dirà: “voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando” (Gv 15,14)... ovvero “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri” (Gv 13,34).
Gesù non vuole dunque circondarsi di “servi”, bensì di amici che si facciano collaboratori della sua missione. Pertanto… anziché essere tenuti ad un rapporto di sudditanza e di servizio nei suoi confronti... i discepoli di Cristo seguono il Maestro, Il quale è Lui a servirli… lavando loro i piedi (cfr. Gv 13,1-15) ed insegnando loro a porsi al servizio di ogni essere umano.