Gv 10,9

« Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo.»

Dopo essersi definito “la porta delle pecore” (Gv 10,7), Gesù adesso dice di Sé stesso “Io sono la porta”, designandosi così come Colui attraverso il quale le "pecore", ovvero i credenti, avranno salva la Vita... anziché andare incontro alla morte interiore che invece attende chi ascolta “i ladri” (Cfr. Gv 10,10).
Nel libro dei Numeri, al momento di costituire Giosuè quale guida degli israeliti, Mosè aveva chiesto al Signore: “Il Dio della vita di ogni essere vivente, metta a capo di questa comunità un uomo che li preceda nell'uscire e nel tornare, li faccia uscire e li faccia tornare, perché la comunità del Signore non sia un gregge senza pastore” (Nm.27,15-17).
Significativamente, ritroviamo questo dinamismo di uscire ed entrare nelle parole di Gesù... ad indicare che quanti passano attraverso di Lui non vengono “chiusi” in un altro recinto ma, nel pieno rispetto della loro libertà, hanno la possibilità di accedere al pascolo della Vita eterna*.
Inoltre... il dinamismo di entrata ed uscita lascia anche intendere che il transito attraverso la Porta cristica non è un passaggio da fare “una volta per tutte”, nel senso inteso da quanti pensano di “entrare” così nel suo gregge... meritandosi, già solo per questo iniziale ingresso, una “elezione” che assicura la salvezza.
Si tratta, invece, di un transito che va quotidianamente ripetuto... perché solo chi si pone dinamicamente al seguito del Pastore-Cristo, può nutrirsi al pascolo divino nelle ore del "giorno", riparandosi dai pericoli nelle ore della "notte".

Segue: Gv 10,10

* Vedi nel Glossario la voce "Vita eterna"

P.S. - Il fatto che il termine greco qui usato da Gv sia nomēn (pascolo), simile a nomos (legge)... lascia anche intendere che le “pecore” (i credenti) che si pongono al seguito del “pastore” (Gesù), trovano in Lui non il nuovo recinto (nomos) di una Legge religiosa da osservare... bensì il pascolo (nomēn) da cui possono trarre il nutrimento vitale, nella misura in cui liberamente ascoltano (con la fede) la voce del loro pastore.


Post collegato : “La mia Porta”  (nel mio blog "Diario di un monaco")