Gv 10,12-13

« Il mercenario - che non è pastore e al quale le pecore non appartengono - vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde;
perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.»


Continuando il suo discorso, Gesù usa qui il termine mercenario, a designare colui che agisce esclusivamente per proprio tornaconto senza farsi scrupoli e senza nutrire alcun interesse per il bene delle pecore.
Il lupo costituisce un pericolo sia per il mercenario che per il pastore, ma mentre il primo abbandona le pecore e fugge, cosicché queste sono rapite e disperse... il "buon pastore" (Gv 10,12) mette a repentaglio la sua stessa vita pur di proteggerle e salvarle.
Significativamente, l'evangelista si riferisce qui al comportamento del mercenario usando un'espressione... “non gli importa”... che poi adopererà anche per descrivere il comportamento di Giuda: “Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro” (Gv 12,6).

Segue: Gv 10,14-15